Come abbiamo già ricordato in alcuni post precedenti, quando si detengono azioni di una società si possiede una parte di un’azienda. In quanto proprietari dobbiamo comprendere a fondo ogni dettaglio del business che abbiamo acquistato e la remunerazione che ci aspettiamo sul capitale investito.


Le aziende hanno bisogno di denaro per operare e far crescere le loro attività al fine di generare rendimenti per i loro investitori. Gli investitori mettono i soldi – ovvero capitale – in una società, e quindi è responsabilità dell’azienda creare profitti per gli investitori. Il rapporto tra il profitto e il capitale è chiamato rendimento del capitale.

Quello che è importante non è tanto il livello di profitto in valore assoluto quanto piuttosto la percentuale di profitto in relazione capitale investito.

Ad esempio, una società potrebbe guadagnare 1 miliardo di euro in un anno, ma potrebbe aver impiegato  20 miliardi di euro di capitale per farlo, con un esiguo rendimento del 5% sul capitale.

Un’altra società potrebbe generare “solo” 500 milioni di profitti, ma con un capitale investito di 5 miliardi, generando così un rendimento del capitale del 20%.

Prima di discutere ulteriormente il rendimento del capitale, è importante distinguere tra i due tipi di capitale che provengono da 2 differenti categorie di investitori: i creditori e gli azionisti.

Creditori e azionisti: una prospettiva differente

I creditori sono in genere banche, obbligazionisti e fornitori. Prestano denaro alle società in cambio di un rendimento predeterminato sul loro capitale di debito, solitamente sotto forma di pagamenti di interessi.

Alla scadenza del debito saranno anche rimborsati del capitale prestato.

Il tasso d’interesse sarà superiore al tasso di interesse dei titoli di stato, poiché le aziende generalmente hanno un rischio più elevato di inadempienza nei pagamenti degli interessi e capitale.

I creditori richiedono generalmente un ritorno sui loro prestiti che sia commisurato ai rischi associati con la singola azienda.

Pertanto, una società solida prenderà a prestito denaro a basso costo (pagamenti di interessi inferiori), ma un business rischioso dovrà pagare di più (maggiori pagamenti di interessi).

Gli azionisti che forniscono società con capitale proprio sono tipicamente banche, mutui o hedge fund e investitori privati.

Danno soldi ad una società in cambio della proprietà di una parte del business.

A differenza dei creditori, gli azionisti non ottengono un rendimento predeterminato sul loro investimento ma in quanto proprietari il loro rendimento dipende dalla performance dell’azienda stessa.

Gli azionisti hanno diritto ai profitti eventualmente generati dalla società dopo che tutti gli altri – dipendenti, venditori, prestatori – sono stati pagati. Il loro rendimento è potenzialmente superiore a quello dei creditori, ma potrebbero anche perdere il loro intero investimento se l’azienda fallisce.

Come vengono remunerati gli azionisti?

Le società di solito pagano i loro profitti sotto forma di dividendi o reinvestono i soldi nel business. I dividendi garantiscono agli azionisti un pagamento in contanti mentre i profitti reinvestiti offrono agli azionisti la possibilità di ricevere maggiori profitti in futuro.

Molte aziende, soprattutto quelle in fase di start up, non pagano dividendi. I profitti che generano vengono reinvestiti nelle loro attività.

Uno dei compiti più importanti della gestione di un’azienda è decidere se distribuire i profitti come dividendi o reinvestire i soldi nel business, ne abbiamo parlato in un altro post dedicato.

Rendimento del capitale e dell’azione.

Anche se avete acquistato azioni di un’ottima società con un elevato rendimento sul capitale, il mercato potrebbe richiedere molto tempo prima di riconoscere il valore del vostro investimento.

Per capire meglio questa affermazione, è fondamentale comprendere la differenza tra il rendimento di una azione e il rendimento sul capitale della relativa società. Il ritorno sul capitale è una misura della redditività di un’azienda, mentre il rendimento dell’azione è costituito dalla somma dei dividendi incassati dall’azionista e dall’incremento di prezzo delle azioni (plusvalenze).

Le due semplici formule sotto descrivono i calcoli in modo più dettagliato:

Return on Capital: Profitto / (Capitale investito)
Return on Stock – Total Return = Capital Gains + Dividends

Nel breve termine, ci può essere un disallineamento tra il rendimento di un’azienda e il rendimento delle azioni.

E come abbiamo detto, a volte Mr. Market è particolarmente ottimista sul futuro, altre volte terribilmente pessimista.

Tuttavia, nel lungo periodo, il valore di una azione tenderà ad essere in linea con il suo valore intrinseco, sulla base dei profitti generati e del rendimento sul capitale investito.

O come ha affermato il padre del Value Investing, Benjamin Graham: il mercato è come una macchina per il voto, che distingue le aziende più popolari da quelle più impopolari. Ma a lungo termine, il mercato si comporta come una macchina per pesare: valuta la sostanza di un’azienda.

Il messaggio è chiaro: ciò che conta, a lungo termine, è l’effettiva performance aziendale sottostante di un’azienda e non l’incostante opinione del mercato sulle sue prospettive di breve periodo.

A lungo termine, quando le aziende ottengono buoni risultati, anche le loro azioni lo faranno. E quando il business di un’azienda soffre, anche le azioni ne risentiranno. Ad esempio, Starbucks (SBUX) ha avuto un successo fenomenale nel trasformare il caffè – un prodotto semplice – in un prodotto per il quale i clienti sono disposti a pagare un premium price.

Nel tempo, Starbucks ha goduto di una crescita notevole nel numero di negozi, profitti e prezzo delle azioni. Starbucks ha anche un rispettabile ritorno sul capitale investito di oltre il 20%.

La ricchezza creata da una società – misurata dai rendimenti del capitale – si rifletterà nel lungo termine in un rendimento per gli azionisti sotto forma di dividendi o incremento del prezzo delle azioni.

Come investitori, queste considerazioni hanno importanti implicazioni.

Se da un lato il mercato finirà per premiare le scelte giuste, dall’altro il tempo che richiede potrebbe essere di gran lunga maggiore di quello che siamo in grado di aspettare.

Alla prossima!

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *