Dopo Juicero, anche la startup Teforia, alza bandiera bianca e rinuncia a proporre la sua macchina per preparare il tè da 1.000 dollari

Dopo aver raccontato di Juicero (qui la prima parte e qui la seconda), BullsandBears.it vi parla di Teforia, un'”hardware startup” che ha fallito nel suo intento.

Come funziona Teforia?

Fonte: pagina YouTube di Teforia

Teforia, il produttore di una macchina per la preparazione del tè connessa a Internet e proposta sul mercato a 1.000 dollari, ha annunciato recentemente l’interruzione di tutte le business operations.

Uno stralcio della lettera di addio del CEO a partner e clienti

Come Juicero prima di lei, anche l'hardware startup Teforia ha alzato bandiera bianca

Sottolineature di BullsandBears.it; trovate la versione integrale qui. fonte: sito internet Teforia

Per certi versi, le dinamiche del fallimento operativo di Teforia ricordano quelle di Juicero.

I prodotti di entrambe le aziende erano incredibilmente costosi, il che li ha forse resi il simbolo sia della diffusa disuguaglianza di reddito negli Stati Uniti, sia di quella “credulità” che alcuni investitori hanno nei confronti di quei dispositivi che appaiono anche solo remotamente tecnologici.

Nel 2015, qualcuno si era già chiesto se i 5,1 milioni di dollari di seed financing accumulati all’epoca da Teforia, fossero un eccesso di confidenza degli investitori per i dispositivi da cucina connessi a Internet.

Nonostante ciò, l’azienda ha raccolto nel 2016 altri 12 milioni di dollari in un round di finanziamento da parte di venture capital. Queste cifre sono ben poca cosa se confrontate ai 118 milioni di dollari investiti in Juicero dai alcuni dei migliori Venture Capitalist.

Come Juicero, anche Teforia ha dovuto alzare bandiera bianca

Fonte: Giphy.com

Juicero vs Teforia

Tuttavia, tra i due prodotti “incriminati” si rilevano importanti differenze.

Juicero ha dovuto alzare bandiera bianca dopo un report di Bloomberg che dimostrava come le confezioni di succo potessero essere spremute anche con la sola forza delle mani (senza bisogno del costoso spremiagrumi a 400 dollari).

Il dispositivo di Teforia, invece, ha svolto egregiamente il proprio lavoro di preparazione delle bevande, grazie anche a un algoritmo che monitora le temperature e i tempi di preparazione dei diversi tipi di tè.

Nonostante le recensioni negative (focalizzate sull’esorbitante prezzo della macchina), il prodotto è stato nominato Best Tea Brewing Device alla World Tea Expo di Giugno 2017.

Bonus: non crediate che gli appassionati di tè e caffè si facciano scoraggiare dal prezzo del dispositivo tanto facilmente, come dimostra questa macchina da 13.000 (tredicimila) dollari.

Le follie del mercato. Teforia vi sembra cara? Osservate la Bkon craft brewer, che costa 13 volte tanto!

Fonte: sito bkon.com

Sembra quindi plausibile che i problemi di Teforia per quanto riguarda la raccolta di ulteriori capitali possano essere imputati – almeno in parte – a Juicero.

Il battage negativo che ha circondato “lo spremiagrumi più costoso del mondo” in questi ultimi mesi, ha probabilmente reso gli investitori scettici, in particolare riguardo i dispositivi Internet connected di alta gamma per la preparazione di bevande.

Teforia va dunque a ingrossare le fila di quella cerchia di hardware startup che incontrano difficoltà superiori alla media ad affermarsi sul mercato.

A fronte di un tasso di fallimento pari al 70% circa delle tech startup (in media a 20 mesi dal lancio e con 1,3 milioni di dollari di funding raccolti), le hardware startup del segmento consumer mostrano un impressionante tasso di fallimento del 97%.

Per questo motivo, BullsandBears.it ne approfondirà in una prossima newsletter le dinamiche, e i motivi che le vedono soccombere in media più frequentemente rispetto alle altre tipologie di startup.

Stay tuned!

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