Juicero la startup dello spremiagrumi e della spremuta

Il caso della startup Juicero è molto interessante da analizzare perché racchiude un’idea di business forse semplice, ma di certo non banale, che ha trovato uno scoglio (probabilmente) insormontabile in un aspetto inspiegabilmente non “coperto” dal team della startup in fase di sviluppo della business idea.

Sì ma… Cos’è Juicero?

Partiamo da una curiosità, ovvero il brevetto sottostante, denominato “Sistemi e metodi di spremitura” e concesso il 14 Novembre 2016, su cui si basa l’idea dello spremiagrumi più wireless (e costoso) del mondo. Il brevetto descrive un macchinario che estrae il succo dalle cartucce (è una pressa, o no?) e che può essere migliorato con funzioni “intelligenti” per tenere traccia dell’utilizzo.

Il brevetto di Juicero che offre uno spremiagrumi hi-tech

Fonte: CBInsights.com

Ecco come Juicero racconta sè stessa (fonte: Juicero)

Quindi, in sintesi, stiamo parlando di uno spremiagrumi, wireless (esiste pure l’app!) proposto sul mercato a un prezzo iniziale pari a 699 dollari (poi calato a 399 dollari, poi… Continuate a leggere!), che vorrebbe fidelizzare i clienti attraverso un sistema di sottoscrizione (abbonamento) dei sacchetti contenenti le differenti tipologie di succo già preparate e pronte per essere pressate. Attualmente sul sito 5 contenitori sono proposti a 29,99 $; considerando che ognuno equivale a una (U-N-A) spremuta, ogni spremuta “vale” 6 $ ?????????

La mission: consegnare il benessere in un bicchiere (Deliver good health in a glass)

La value proposition consiste nel NON dover MAI PIU’:

  • acquistare le materie prime con cui si preparano le spremute (esci di casa, vai al negozio, cerca la frutta e la verdura, spera che abbiano quella che incontra i tuoi gusti, fai la fila alla cassa, paga, riprendi la via di casa)
  • pulire le materie prime acquistate (con perdita di tempo e produzione di scarti e sporco in cucina)
  • ripulire lo spremiagrumi e gli utensili usati dopo aver fatto il succo.

Il tutto permettendo al cliente di assumere una maggiore e più corretta quantità di frutta e verdura, migliorandone la dieta.

Il settore di riferimento: alcuni rapporti evidenziano che il mercato globale dei frullatori e degli spremiagrumi (juicer) cresce con un CAGR del 6,5% e raggiungerà i 3,3 $/mld entro il 2021. Pur mancando l’analisi della suddivisione tra juicer industriali e casalinghi, il mercato di Juicero esiste, non è una nicchia e appare… in salute?.

Il prezzo: abbiamo appena definito Juicero lo spremiagrumi più costoso del mondo… MEA CULPA! Credo che rimarrete sbalorditi quanto noi nel sapere quanto possa costare uno spremiagrumi… (restate seduti e poi cliccate qui). Battute a parte, anche qui il posizionamento di Juicero non sembra (del tutto) fuori bersaglio.

L’esperienza: i costi totali che il consumatore deve sostenere per godere dell’esperienza di ottenere e bere un ottimo succo di frutta (migliorando il proprio benessere e la propria salute) corrispondono all’acquisto – una tantum – dello spremiagrumi e ai costi – progressivi e continui – relativi all’acquisto dei prodotti da spremere dal fruttivendolo. Juicero introduce un’innovazione nel business model che vuole catturare tutto il valore insito in questa esperienza.

Bonus: se siete curiosi di sapere com’è fatta Juicero al suo interno… qualcuno l’ha smontato.

Chi ha investito in Juicero?

Se da un lato possiamo capire che l’ex asso della NBA Kobe Bryant debba ancora farsi le ossa nel difficile mondo dei Venture Capitalist, rimaniamo più sorpresi dalla presenza di firme quali Google Ventures e KPCB tra gli investitori dello spremiagrumi wireless che hanno versato oltre 118 $/mln nelle casse della startup…

Kobe Bryant investe in Juicero, la startup delle spremute

Fonte: CBInsights.com

Qualcuno tra i VC rimane convinto dell’investimento fatto… Doug Chertok di Vast Ventures ha affermato: “There is no doubt the packs can be squeezed without the machine, I’m still a huge fan.” … “Juicero is still figuring out its sweet spot, I have no doubt that they’ll be very successful.

Certo, con un chairman ed ex-CEO già presidente del Fresh department alla Campbell Soup (CPB) e di Coca Cola (KO) Nord America, vegano e che si autodefinisce “uno Steve Jobs che persegue la perfezione della spremitura” ???… Chi potrebbe resistere?

Ma il “problema”, qual è?

Gli ottimi giornalisti di Bloomberg hanno deciso di metterci il naso e il castello di carte sembra prossimo al crollo:

NOTA BENE: dopo la diffusione del video, Juicero ha offerto a chiunque ne facesse richiesta un rimborso del costo della macchina spremiagrumi.

Ed ecco il “disperato tentativo” da parte del chairman di mettere una pezza a una situazione non esattamente facile.

Come andrà a finire?

Nel frattempo… Buona spremuta a tutti!

 

 

 

 

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